Abisso Del Passato
L. Sprague de Camp [Camp, L. Sprague de]A poca distanza da Padway un fulmine, che sembra il bisavolo di tutti i
fulmini, colpisce la piazza, ed egli sente che il selciato cede sotto i
suoi piedi, lasciandoli come ballonzolanti nel vuoto. Poi Padway atterra
di colpo e, scuotendosi dallo stordimento, si guarda intorno.
Sa
bene «dove» è. Nella piazza del Pantheon, a Roma. Ne conosce gli
edifici. Li aveva sotto gli occhi anche un momento prima. Ma sembrano
più nuovi. E la gente non indossa abiti a giacca, ma tuniche; nell'aria
c'è un certo odore di campagna e, se mai, di stalla da buoi, invece dei
gas di scarico della folle circolazione automobilistica della Roma
moderna.
Padway è perciò costretto a chiedersi non «dove?» ma «quando?», e la risposta è agghiacciante.
Infatti...
che cosa vi rimarrebbe da fare, se vi trovaste riportati anche voi,
tutt'a un tratto, in un lontano passato, per esempio nell'antica Roma
della decadenza?
«Inventare» la polvere da sparo e impadronirvi dell'Impero?
Sfruttare la vostra conoscenza degli avvenimenti storici che devono ancora accadere, per far soldi come «indovino»?
Costruire un aeroplano?
Scoprire l'America mille anni prima di Colombo?
Sembra uno scherzo; ma Martin Padway si dovrà accorgere che non lo è affatto. Perché la storia è quel che è.